Duomo

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Leonardo, studio architettonico - Codice Ashburnham - 2037, foglio 4r.

Leonardo, studio architettonico - Codice Ashburnham - 2037, foglio 4r.

Il Duomo è il simbolo della città di Milano, la cui costruzione (durata oltre 400 anni!) lo ha reso una delle architetture più affascinanti e "ambigue" d'Europa, una cattedrale che è cresciuta assieme alla sua città. Al tempo degli Sforza, quando Leonardo da Vinci venne a Milano, il Duomo era in costruzione da circa un secolo, da quando cioè nel 1386 l'arcivescovo Antonio da Saluzzo posò la prima pietra sul luogo dove sorgeva la chiesa di Santa Maria Maggiore e nelle immediate vicinanze del battistero di San Giovanni alle Fonti (ancora visibile tutt'oggi sotto il sagrato), entrambi edifici sacri fondati da Sant'Ambrogio nel IV secolo. Era stato scelto il materiale: il pregiato marmo di Candoglia in Val d'Ossola, un materiale opulento e prezioso, non appartenente alla tradizione architettonica del milanese - da sempre legata al mattone - ma più affine al gusto gotico "internazionale" che produsse in quel periodo le grandi cattedrali d'oltralpe con le quali il Duomo avrebbe dovuto rivaleggiare. Al tempo di Leonardo, era già stata realizzata gran parte dell'alzato e completata la parte absidale, consacrata con l'altare maggiore da Martino V nel 1418.

Il nostro video sulle bellezze del Duomo (in inglese con sottotitoli in italiano)

Gli Sforza si trovarono però di fronte a un problema gigantesco: come realizzare il tiburio, la costruzione poligonale che nelle chiese romaniche racchiude la cupola. Interpellarono i grandi architetti che avevano a corte: Bramante, Francesco di Giorgio Martini e, naturalmente, Leonardo da Vinci. Leonardo proprio in quegli anni infatti traccia diversi disegni relativi a chiese, giunti fino a noi, alcuni dei quali riferiti alla chiesa di S.Sepolcro a Milano. Nonostante queste prestigiose consulenze però, il tiburio fu alla fine realizzato su progetto dell'Amadeo e del Dolcebuono (1490 - 1500) secondo forme che riprendono la tradizione lombarda. In quel periodo vennero realizzati anche i magnifici finestroni e diverse vetrate. Dopo un periodo di stasi venne dato nuovo impulso al cantiere dall'arcivescovo Carlo Borromeo che impose alla Fabbrica la direzione di Pellegrino Tibaldi. Egli si occupò soprattutto degli interni per rendere la chiesa consona ai canoni della Controriforma: ridisegnò il presbiterio, il coro, fece realizzare i pulpiti e uniformò gli altari laterali. Inoltre si occupò del progetto della facciata che venne più volte modificato nei secoli successivi e venne costruita solo nel 1813 secondo il disegno di Carlo Amati. L'edificio è decorato da più di 3400 statue di cui circa 2300 all'esterno senza contare le mezze figure sulle finestre, i 96 giganti dei doccioni e le centinaia di figure scolpite negli altorilievi. Su questa vera e propria "folla" di statue domina sulla guglia maggiore la Madonnina in lamina di rame innalzata nel 1774, su progetto dallo scultore Giuseppe Perego.

Lo sapevi che?

Le sue eccezionali dimensioni (158 m. di lunghezza, 93 di larghezza e 108,5 m. l'altezza della guglia massima) ne fanno una delle chiese cattoliche piu' grandi del mondo.